Indice ed inizio argomento "ricordo di Luca Tonello"
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INTERROGATORIO DEL P.M. LUISA NAPOLITANO A ALESSANDRO MANDALA' DEL 16.07.01 |
PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE
TREVISO
Nr. 7994/00 Mod. U
VERBALE DI INTERROGATORIO
DI PERSONA SOTTOPOSTA ALLE INDAGINI
- artt. 64 e segg., 388 c.p.p., 21 D.lvo 271/89
In data 16.07.2001, alle ore 9.30, presso i
locali della Sezione Matricola della Casa Circondariale di Treviso, in relazione
al procedimento emarginato, innanzi P.M. D.ssa Luisa NAPOLITANO,
assistito per la redazione del presente verbale dal M.C. Marco STABILE, è
comparso MANDALA' Alessandro, che richiesto delle generalità e quanto
altro valga ad identificarlo, con l'ammonizione delle conseguenze alle quali si
espone chi si rifiuta di darle o le dà false, risponde:
sono: MANDALA' Alessandro, in atti compiutamente indicato.
Invitato ad esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia per il caso che non vi abbia già provveduto o che intenda nominarne un altro, dichiara: confermo la nomina in atti del qui presente difensore di fiducia Avv. Diego MELIOLI di questo foro.
La persona sottoposta alle indagini viene pertanto invitata a rispondere alle domande che gli verranno rivolte con avviso che:
le sue dichiarazioni potranno sempre essere utilizzate nei suoi confronti;
salvo quanto disposto dall'articolo 66, comma 1 (verifica dell'identità personale), ha facoltà di non rispondere ad alcuna domanda, ma comunque il procedimento seguirà il suo corso;
se renderà dichiarazioni su fatti che concernono la responsabilità di altri, assumerà, in ordine a tali fatti, l'ufficio di testimone, salvo le incompatibilità previste dall'art. 197 e le garanzie di cui all'art. 197 bis) c.p.p.;
Dichiara: intendo rispondere alle domande.
Il P.M. contesta all'indagato, con riguardo alla circostanza dallo stesso
riferita nell'interrogatorio del 21.12.2000 di non aver mai rubato, quanto in
senso opposto dichiarato da Danilo.
A.D.R.. posso dire che all'epoca del furto con Danilo io ero debitore nei
confronti di una persona di cui ora non ricordo il nome che mi aveva fatto anche
delle minacce gravi se non gli avessi restituito lire 300.000 che era il
corrispondente di cocaina che mi aveva ceduto per mio uso personale; poiché
questa persona non mi dava tempo e fu per questo, che in maniera dilettantesca,
decisi con Danilo di andare in un posto per prendere dei soldi dentro uno
stabilimento; intervenne però subito la polizia e non se ne fece più niente.
Il P.M. contesta all'indagato che il predetto Danilo ha riferito che l'indagato
era debitore nei confronti del BERTAZZONI della somma di circa lire 2.000.000.
A.D.R.: non è vero. E' vero che in passato il BERTAZZONI mi ha prestato dei
soldi per l'acquisto di droga che però ho sempre restituito.
A.D.R.: a quanto io ricordo la BERTELLI mi aveva parlato dell'appuntamento con
il TONELLO già nel pomeriggio del 30.10.2000; confermo il contenuto della
telefonata delle 19.30, mentre non ricordo il contenuto di quella delle 20.35 di
cui mi viene contestata l'esistenza.
A.D.R.: confermo di essere uscito da casa tra le 20.30 e le 20.40 e di avere
incontrato il BERTAZZONI nei pressi di Piazza Duomo verso le ore 20.45/20.50.
A questo punto il P.M. Contesta all'indagato che il BERTAZZONI
nell'interrogatorio del 20.12.2000 collocò l'incontro alle 21.30
A.D.R.: non è vero e io confermo integralmente sia il percorso che feci con il
BERTAZZONI sia il fatto che alle 21.35 circa ero nella zona
dell'ippodromo. Confermo ciò anche se mi viene contestato che il BERTAZZONI
esclude di aver fatto il giro con me fino all'ippodromo.
A.D.R.: confermo di aver raggiunto il luogo concordato con la BERTELLI verso le
ore 21.50/21.51 e che l'appuntamento con lei sarebbe stato alle 22.00. Quindi in
pratica io sarei stato puntuale.
A.D.R.: quando ho detto che contestai alla BERTELLI che le cose erano cambiate
rispetto al piano ciò feci stando fermo con lei fuori e dietro la mia
autovettura. Di fronte alle mie resistenze la BERTELLI mi suggerì di far fare
la rapina al Gabrio BERTAZZONI e a quel punto, per non coinvolgere quest'ultimo,
mi determinai ad aprire il cofano per prelevare la mazzetta e ritengo che la
BERTELLI abbia visto l'arma e come ho detto, il momento in cui la nascosi nei
pantaloni.
Il P.M. contesta all'indagato la circostanza che egli non avrebbe visto il
TONELLO nemmeno una volta uscito dall'auto, mentre il BERTAZZONI sostiene di
aver notato (stando in macchina) una terza persona che fumava.
A.D.R.: ribadisco che io non avevo visto il TONELLO.
Il P.M. contesta all'indagato la circostanza che mentre egli riferisce di aver
sostato 10/15 minuti per fumare una sigaretta assieme a TONELLO e alla BERTELLI,
questa sostiene che solo il TONELLO fumò e che non si sarebbero trattenuti.
A.D.R.: confermo che si trattò di una sosta di almeno 10 minuti e che il
TONELLO per circa 5 minuti mi fece delle domande sulla possibilità di
acquistare "fumo" in quella zona.
Il P.M. contesta all'indagato la circostanza che la BERTELLI non conferma
il fatto che egli avrebbe fatto finta di andare via e che il TONELLO sarebbe poi
stato colpito di sorpresa mentre stava camminando con la BERTELLI (quest'ultima
sostiene che lei camminava due metri avanti e che il MANDALA' e il TONELLO la
seguivano parlando tra loro).
A.D.R.: ribadisco che io feci finta di andare via e di aver colpito il TONELLO
da dietro in un momento che egli era a fianco della BERTELLI; come ho detto lui
era verso sinistra e lei a destra. Non ricordo se quella sera il TONELLO
indossasse gli occhiali e non ricordo assolutamente di aver visto questi
occhiali sul luogo del delitto.
A.D.R.: dopo che colpii il TONELLO la prima volta questi non cadde ma si rivolse
verso di me e mi toccò all'altezza del petto (non ricordo se mi afferrò) e a
quel punto io ho avuto paura - il P.M. invita l'indagato a precisare il genere
di paura che dovrebbe rappresentare il movente dell'omicidio - della sua
reazione fisica e anche del fatto che egli non fosse rimasto tramortito come io
mi sarei aspettato. Io non capii più niente perché il TONELLO si mise ad
urlare, la BERTELLI si mise ad urlare ed i cani ad abbaiare.
Alla contestazione del P.M. che non si comprende il perché di una reazione
omicida in quella situazione, in cui non aveva litigato con il TONELLO né aveva
motivi di rancore verso di lui, né aveva messo in conto di ucciderlo, ribadisco
che fu un raptus.
A.D.R.: il secondo colpo lo sferrai con la mazzetta che tenevo nella mano destra
colpendo il TONELLO sulla sua fronte sinistra e fu con questo colpo che il
TONELLO cadde. Non so se la BERTELLI ci fosse a questo punto. Il TONELLO
non si rialzò e gli diedi altri due colpi, uno dietro l'altro credo, mentre era
a terra a pancia in giù. Confermo anche che al quarto colpo sentii del sangue
del TONELLO sul viso.
A.D.R.: io mi accorsi di essere sporco sulla fronte quando il BERTAZZONI me lo
disse in macchina e fu solo allora che mi pulii con la saliva. Ribadisco che mi
ferii al momento della prima coltellata, che diedi stando in ginocchio o
accucciato di fianco al TONELLO. Passò qualche secondo e poi diedi tutte le
altre coltellate stando sempre nella posizione in cui ero ed usando la mano
ferita.
A.D.R.: delle due versioni rese a riguardo allo spostamento del corpo ribadisco
quella del 21.06.2001 e cioè confermo di aver spostato subito il corpo.
A.D.R.: non ricordo nulla delle chiavi della macchina del TONELLO. Non ricordo
nulla dell'orologio del TONELLO.
Il P.M. contesta all'indagato che esso è stato rinvenuto vicino al corpo del
TONELLO e che l'indagato aveva riferito di aver trovato il portafoglio vicino al
TONELLO quando era già vicino all'acqua.
Di fronte alla contestazione che nell'interrogatorio del 21.12.2000 l'indagato
aveva riferito di essersi messo il coltello addosso dopo l'omicidio, mentre
nell'interrogatorio del 21.06.2001 ha detto di non ricordare dove l'avesse messo
dopo l'omicidio, l'indagato dichiara di non ricordare niente di preciso in
merito.
A.D.R.: non ricordo a che ora andammo via da Lughignano.
Il P.M. contesta all'indagato di aver dichiarato nell'interrogatorio del
21.12.2000 di essersi subito recato al bar "alle boccette" laddove
alle 22.39 è stato registrato un primo tentativo di utilizzo del bancomat
presso la Banca Popolare di Verona di via Terraglio a Treviso.
A.D.R.: l'indagato risponde che prima di andare al bar la BERTELLI fece questo
primo tentativo, mentre io ed il BERTAZZONI rimanemmo in auto. Rientrando in
auto la BERTELLI mi fece capire che il prelievo non era andato a buon fina.
Il P.M. contesta all'indagato che i successivi prelievi dal predetto sportello
bancario sono registrati alle ore 23.20-23.21 e 23.22.
L'indagato risponde: sicuramente non andai da solo a fare questi prelievi ma
eravamo sempre tutti e tre assieme e al bar ci siamo recati tra il primo
prelievo e gli alti tre.
Di fronte alla contestazione che dal bar suddetto è stata registrata in uscita
una telefonata alle ore 23.47.
A.D.R.: in proposito ricordo solo che la BERTELLI cercò di chiamare un
marocchino per acquistare della droga e che io sappia trovò il telefono spento.
Successivamente il BERTAZZONI chiamò da una cabina di viale della Repubblica
Silvio per acquistare della droga. Se ricordo bene Silvio disse di richiamare
dopo 20 minuti e così fece il BERTAZZONI e subito dopo andammo in un bar sito
dietro Piazza dei Signori e Gabrio andò ad acquistare del "fumo", mi
pare che acquistò 50.000 lire di fumo.
Quanto al fatto di come mi liberai del portafoglio, confermo quanto ebbi a dire
nell'interrogatorio del 21.12.2000 anche se mi si contesta che il BERTAZZONI non
conferma la sosta.
A.D.R.: a me il BERTAZZONI non chiese mai spiegazioni in merito alla carta
bancomat o meglio, fuori dal bar, quando i tentativi di prelievo andarono a
vuoto, che cosa stessimo facendo.Io risposi in maniera evasiva che forse a
quell'ora il bancomat non funzionava.
A.D.R. : i tentativi di utilizzo della carta delle ore o5.24 e 8.38 del
31.10.2000 li effettuai mentre ero solo. La mattina del 31.10.2000 io e la
BERTELLI effettuammo altri tentativi di prelievo presso la filiale della Banca
Popolare di Verona e presso un benzinaio. Accompagnai anche la BERTELLI nella
sua banca dove mi disse che aveva tentato di ottenere un prestito e che non
ottenne.
A.D.R.: a quanto mi diceva la BERTELLI all'epoca dei fatti non aveva rapporti
sessuali con il TONELLO ma però, per il suo modo di vivere, non posso
escluderlo visto che mi diceva che più volte si era incontrato con lui.
Ribadisco che, quanto al sabato prima del delitto, la BERTELLI non mi aveva
informato di essere andata in discoteca con il TONELLO.
A.D.R.: io non ritornai più sul luogo del delitto prima di essere arrestato.
A.D.R.: quando andai a cercare il portafoglio come mi aveva chiesto la BERTELLI
(ribadisco che io in un primo momento me ne ero dimenticato) quest'ultima ebbe
modo di vedere il corpo del TONELLO e nell'occasione mi chiese più volte se era
morto.
A.D.R.: ricordo che verso le ore 11.00 del 31.10.2000 la BERTELLI volle
ritornare a casa e io la riaccompagnai rientrando. Nella
segreteria telefonica o in altro modo era segnata la telefonata della mamma del
TONELLO che si dimostrò poi a conoscenza del fatto che la sera il figlio
era uscito con la BERTELLI cosa che io credevo non si sapesse. E' vero che
verso le ore 13.00 mi avvisò che la Laura sapeva tutto di Luca, ma quando mi
recai a casa sua la BERTELLI mi tranquillizzò dicendomi che la Laura sapeva
solo della serata che avremmo dovuto trascorrere con Luca. La BERTELLI mi disse
anche che alle ore 08.30 del 31.10.2000 aveva fatto una telefonata sul telefono
cellulare del TONELLO.
A.D.R.: a quanto ricordo la BERTELLI aveva un fogliettino riportante più di due
numeri riconducibili a dei codici che utilizzò quando andammo la prima volta a
prelevare del denaro. Dopo i vari tentativi io memorizzai i vari codici e quando
utilizzai da solo la carta bancomat usai la mia memoria. Questi numeri erano
quelli che dichiarai spontaneamente all'atto del mio arresto: nr. 22676 o 22767.
F.L.S. Chiuso alle ore 11.30.
firma del P.M. Luisa Napolitano
Si dà atto che le fasi dell'interrogatorio
sono state integralmente registrate su microcassetta.
firme varie