INDICE ED INIZIO ARGOMENTO "UN GIUDIZIO CONTRO LE LEGGI NATURALI"

 

DIMOSTRAZIONE DETTAGLIATA CHE I FATTI  CHE DIMOSTREREBBERO LA SOTTRAZIONE DEI DOCUMENTI AZIENDALI, NON POSSONO ESSERE AVVENUTI.

 

1.  Dimostrazione che la prima versione dei fatti che dimostrerebbero la sottrazione di documenti riservati, non sta in piedi.

 

Qui di seguito si dimostra che i fatti esposti dai Pillon nella loro lettera del 14.3.00, sono fisicamente e logicamente impossibili.

 

I Pillon hanno affermato, prima verbalmente e poi per iscritto, quanto segue. 

“In data 29.2.00 il Sig. Pillon Paolo veniva informato dalla Sig.ra Marzia Carestiato che il Sig. Tonello Luca fotocopiava documenti fiscali riservati dell'azienda.

Il Sig. Pillon in quel momento fuori sede, tornava direttamente a Dosson e salendo le scale degli uffici assieme ai Sigg. Bianchin Luigi e Pastore Roberto, apriva con forza la porta che, sbatteva sull'attaccapanni, posto dietro la porta stessa, facendo cadere il giubbotto del Tonello.

Nel cadere a terra quest'ultimo si apriva e dalla tasca esterna fuoriuscivano sigarette e documenti riservati dell'azienda che il Tonello aveva fotocopiato, alcuni dei quali conservati allo interno della valigetta personale dello stesso titolare Sig. Pillon Paolo.”.

 

Luca ha demolito tale accusa tramite la lettera della CGIL del 17.3.00, dimostrando che i fatti esposti erano fisicamente impossibili, come segue.

 

“Il giaccone del lavoratore non poteva cadere con una battuta della porta in quanto, per rimuoverlo dall'attaccapanni, è necessario alzarlo, il che non può essere fatto da una porta che sbatte orizzontalmente e non dal basso verso l'alto.

Le tasche del giaccone del lavoratore sono chiuse tramite falda con appositi adesivi a strappo (praticamente trattasi di una giacca a vento) per cui, anche se fosse caduto accidentalmente, eventuali carte non avrebbero potuto fuoriuscire dalle tasche.”.

 

Anche se Luca non aveva ritenuto necessario di farlo rilevare, nella lettera del 14.3.00 c’è anche un’altra cosa che non sta in piedi: manca il motivo per il quale Pillon Paolo si è precipitato nell’ufficio di Luca portandosi dietro i sigg. Bianchin e Pastore. Non poteva mica sapere anticipatamente che aprendo la porta, sarebbe caduto il giubbotto di Luca, dalla cui tasca esterna sarebbero fuoriusciti i documenti riservati, per cui avrebbe dovuto portare con sé dei testimoni per provarlo.

 

 

2.  Differenze tra la prima e la seconda versione dei fatti che dimostrerebbero la sottrazione dei documenti.

 

Nella loro memoria difensiva i Pillon hanno sostanzialmente modificato i fatti relativi alla sottrazione di documenti come descritto qui di seguito.

 

Forse perché si sono resi conto che i fatti esposti nella loro lettera del 14.3.00 non erano fisicamente possibili, come Luca gli ha fatto rilevare con la sua lettera del 17.3.00?

  

“6) nella mattinata del 29.2.00, verso le 11.30, il signor Pillon Paolo convocò i propri dipendenti Bianchin Luigi e Pastore Roberto per tenere un incontro con il signor Tonello nell'ufficio di questi, situato al piano superiore del fabbricato;

7) il signor Pastore salì per primo ed il signor Pillon per secondo. Il signor Pillon scostò la porta d'accesso al piano superiore e questa sbatté contro l'appendiabiti posizionato dietro la medesima;

8) l'appendiabiti cadde al suolo e con esso la giacca del signor Tonello che lì era appesa;

9) dalla tasca della giacca uscirono i documenti aziendali che il signor Pillon raccolse e visionò;

10) il signor Bianchin salì per ultimo e vide la scena;”.

 

Come si può rilevare, rispetto alla versione precedente, in questa i Pillon hanno scritto che oltre all’indumento è caduto anche l’appendiabiti.
L’hanno fatto per superare l'impossibilità dell’indumento di cadere tramite la battuta orizzontale della porta sull'attaccapanni, come Luca gli aveva fatto rilevare nella sua lettera del 17.3.00?
 

Inoltre in questa versione i Pillon non parlano più di un giubbotto, ma di una giacca.

Hanno cambiato tipo di indumento per superare l'impossibilità dei documenti di fuoriuscire da una tasca di un giubbotto chiusa tramite falda con appositi adesivi a strappo, come Luca aveva fatto rilevare, dato che normalmente le tasche di una giacca non sono chiudibili?

 

Inoltre è stato cambiato il motivo per il quale Pillon Paolo è andato da Luca. Non più perché “veniva informato dalla Sig.ra Marzia Carestiato che il Sig. Tonello Luca fotocopiava documenti fiscali riservati dell'azienda.", ma perché doveva “tenere un incontro con il signor Tonello nell'ufficio di questi”, al quale avrebbero dovuto partecipare anche Bianchin e Pastore.

Questo cambiamento è stato fatto per giustificare il fatto che Pillon si è portato dietro i due dipendenti Bianchin e Pastore, che così avrebbero potuto testimoniare di aver visto i documenti riservati cadere per terra?

 

Inoltre ancora c’è un’altra importante differenza tra le due versioni dei fatti, in quanto nella prima Pastore sale le scale assieme a Pillon Paolo e Bianchin, mentre in questa sale per primo e, quindi, apre lui la porta e non Pillon (come risulta nella prima versione), tanto che quest’ultimo può solo “scostare” la porta.

Questa modifica potrebbe essere dovuta al fatto che Pastore potrebbe non aver più voluto testimoniare contro Luca?

In effetti scrivendo che è salito per primo, è risultato che non poteva aver visto la “scena”, per cui non poteva più testimoniarlo e, in realtà, non è stato convocato a testimoniare al processo.

 

 

3. Dimostrazione che anche la seconda versione dei fatti, non sta in piedi.

 

Ma neanche dopo le sopraesposte modifiche, i fatti stanno in piedi, come dimostrerò qui di seguito.

 

Come sopra esposto, in questa versione hanno scritto che Pillon Paolo si è recato nell’ufficio di Luca assieme a Pastore e Bianchin, perché dovevano tenere un incontro di lavoro e, quindi, non più perché la Carestiato ha informato Pillon che Luca fotocopiava documenti fiscali riservati.

E inoltre Pastore non ha più testimoniato contro Luca.

Forse a causa di questi due problemi, i Pillon hanno cambiato la modalità con la quale Pillon Paolo e i suoi due dipendenti, sarebbero andati verso l’ufficio di Luca?

In effetti hanno scritto che Pastore è salito per primo.

Ma così è risultato che è stato lui ad aprire la porta, per cui Pillon Paolo (salito per secondo) ha potuto solo scostare la porta già aperta.

E non hanno più scritto che Pillon ha scostato la porta “con forza” (come nella prima versione): forse perché ciò non sarebbe stato giustificato dal fatto di andare ad una normale riunione di lavoro (e non più a non consentire più a Luca di fotocopiare documenti riservati)?

Ma scostando normalmente una porta già ben aperta (per il passaggio di Pastore), non le si può imprime una forza tale da farla sbattere così violentemente contro un appendiabiti tanto da farlo perfino cadere.

Ad ulteriore dimostrazione dell'incredibilità di questa versione, si fa rilevare che quando tre persone (prima Pastore, poi Pillon e infine Bianchin) devono passare attraverso una porta chiusa, naturalmente la prima la apre e poi la lascia ben aperta per assicurare l’agevole passaggio di chi la segue (soprattutto se questi è il suo datore di lavoro), la seconda vi passa al massimo toccando istintivamente la maniglia dato che se la trova sulla traiettoria di una delle sue mani, e la terza chiude la porta. Per cui non è giustificabile neanche che il datore di lavoro abbia anche solo scostato la porta. 

 

Comunque anche se l’appendiabiti (che si suppone sia stato di quelli posizionabili sul pavimento) fosse stato posizionato proprio dietro la porta e se essa, miracolosamente, avesse sbattuto sull’appendiabiti, bisogna considerare che questo tipo di appendiabiti è costruito in modo tale da poter sopportare eventuali urti di porte senza cadere, per cui non è credibile neanche che un appendiabiti possa cadere per questo motivo.

 

Infine la madre di Luca ha pensato che dei fogli ripiegati anche più volte su se stessi e nascosti in una tasca esterna di una giacca, non possano proprio uscire nel caso di caduta della giacca, perché per uscire dovrebbero essere tirati fuori, altrimenti ne seguirebbero naturalmente il suo destino e resterebbero ben dentro la tasca.

E, allo scopo di verificarlo, ha fatto numerose prove pratiche, durante le quali nessun foglio è mai uscito dalla tasca della giacca.

In pratica i fogli formano un tutt’uno con la tasca e ne seguono il destino.

Se la giacca cade perpendicolarmente al pavimento, all’impatto la tasca è dritta, ma continua a restare aderente ai fogli (per precisione, però, devo dire che in qualche caso nel momento dell’impatto i fogli fuoriescono per il possibile lieve abbassamento dell’orlo della tasca, ma di pochissimo e soprattutto di spigolo), e poi si stende assieme ad essi.

Se la giacca cade obliqua, come dovrebbe essere nel caso di una sua caduta assieme ad un appendiabiti, la tasca e i fogli si stendono fin dal primo impatto e non fuoriesce nulla.

In ogni caso, comunque, i fogli non escono. E quando si alza la giacca i fogli continuano a essere dentro la tasca.

 

In conclusione anche questa nuova versione dei fatti non sta proprio in piedi.

 

Perché, riassumendo:
- non è possibile che scostando normalmente una porta già aperta, essa sbatta così violentemente contro un appendiabiti, tanto da farlo perfino cadere;
-
comunque è difficilmente credibile che un appendiabiti possa cadere per un urto di una porta;
- infine, anche se l’appendiabiti fosse incredibilmente caduto, non è possibile che dei fogli possano uscire dalla tasca esterna di una giacca, nel caso di una sua caduta.

 

 

4. Testimonianze di Bianchin Luigi 

 

Ha confermato con dei “Si è vero” i punti 6, 7, 8, 9, 10  della memoria difensiva, punti che, come si crede di aver dimostrato, risultano fisicamente impossibili.

 

 

5. Sentenza dei giudici di secondo grado.

 

Mentre nella sentenza di primo grado risulta che “la ditta montò tutta la vicenda per avere il pretesto per sbarazzarsi di Tonello.”, non credendo quindi alla testimonianza di Bianchin, nella sentenza di secondo grado è stato scritto che si può affermare ‘allo stato, quanto all’accaduto, “solo” che quella mattina dalla giacca del dipendente Tonello era caduto accidentalmente materiale cartaceo di contenuto imprecisato’. 
Quindi, a differenza del giudice di primo grado, quelli di secondo grado hanno creduto almeno possibili i fatti testimoniati da Bianchin Luigi, nonostante che, come si crede di aver dimostrato, detti fatti siano in contrasto con le leggi della natura e, quindi, impossibili (almeno fino a prova contraria).